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Il nome del quartiere “Trastevere” deriva dal latino Trans tiberim che significa al di là del fiume. Questo popolare angolo di Roma è caratteristico e originale; infatti passeggiando tra stretti vicoli, trattorie, mercatini, negozietti e botteghe artigianali, si assapora la lunga storia di una zona, che è da sempre una città nella città sulla riva destra del Tevere, e si respira ancora l’essenza della Roma autentica e genuina.

Oggi Trastevere è sempre vivo, colorato ed è il fulcro della vita notturna ed enogastronomica. Il quartiere è un concentrato di monumenti e chiese che contengono opere d’arte di grande valore; esso comprende  piazze meravigliose come Piazza Trillusa, Piazza Santa Maria in Trastevere, e Piazza San Cosimato.

La storia del quartiere non è però una storia recente. Trastevere è, infatti, una delle zone più antiche della città che è stata modellata nel corso del tempo a partire dagli Antichi Romani, passando per il medioevo, la Roma dei papi e il Risorgimento fino ad arrivare ai nostri tempi.

Al tempo della fondazione di Roma la zona di Trastevere era una terra ostile che apparteneva agli Etruschi di Veio (litus tuscus o ripa veiens). Il territorio era conteso con la neonata città perché strategica per il controllo del fiume, del guado dell’Isola Tiberina e dell’antico porto fluviale. Venne poi collegato con il resto della città tramite il pons Sublicius, da cui partiva la via Campana verso le saline sul mar Tirreno e in seguito la via Aurelia verso le città etrusche.

In età repubblicana si popolò di gruppi di persone diverse tra loro ma le cui attività erano legate al fiume come per esempio marinai e pescatori, ma anche immigrati orientali, principalmente ebrei e siriani. Per questo nella zona sorsero alcuni templi di culti orientali, tra cui il cosiddetto Santuario siriaco sul Gianicolo.

Trastevere diventa ufficialmente una zona facente parte della città quando l’imperatore Augusto divide il territorio di Roma in 14 regioni di cui Trastevere è la quattordicesima e viene chiamata appunto regio transtiberim. La regione però fu inglobata fisicamente nella città soltanto con la costruzione delle mura Aureliane,  ma con un tracciato diverso da quello delle attuali Mura Gianicolensi, che escludeva la zona di via della Lungara.

Nonostante l’inserimento del territorio di Trastevere nell’URBE, questo mantiene un carattere suburbano. Per questo motivo nel periodo imperiale molte personalità decisero di costruire le proprie ville a Trastevere. Ne sono un esempio quella di Giulio Cesare (Orti di Cesare) e quella di Clodia amica di Catullo. I resti di una villa romana, i cui affreschi sono conservati presso Palazzo Massimo, sono stati rinvenuti nei pressi dell’attuale Villa Farnesina. Altre evidenze romane sono principalmente quelle dell’excubitorium della VII Coorte dei vigili e quelle di domus poste sotto le chiese di Santa Cecilia e di San Crisogono.

Il Trastevere del Medioevo era un labirinto di viottoli stretti irregolari e tortuosi. La zona era poi inaccessibile al passaggio dei carri a causa della presenza dei mignani ovvero avancorpi sporgenti lungo le facciate delle case. I mignani furono demoliti alla fine del Quattrocento, ma nonostante ciò il fitto intrigo di vicoli rimase, creando un forte contrasto tra le ricche e opulente abitazioni dei signori e le casupole delle persone più povere. Durante questo periodo vengono costruiti o ricostruiti complessi religiosi come San Cosimato e chiese dalle caratteristiche torri campanarie romaniche.

Anche le strade furono lastricate soltanto alla fine del Quattrocento grazie al volere di Papa Sisto IV, che fece pavimentare alcune strade prima con mattoni di laterizi messi a spina di pesce, poi con i sampietrini, più adatti alle ruote dei carri. Nel 1586 ci fu un cambiamento con papa Sisto V, che fissò i quattordici rioni di Roma. In tale suddivisione Trastevere era il XIII e ad esso era stato incorporato anche il rione Borgo. Questo nuovo assetto era dovuto alla costruzione del Ponte Sisto e alla costruzione di nuove strade come la Via Sancta (attuale Via della Lungara) che portava i pellegrini da Trastevere a Borgo.

Nel 1744 papa Benedetto XIV compì una revisione della delimitazione dei rioni, dando a Trastevere gli attuali confini.

Alla seconda metà dell’ Ottocento risalgono la costruzione della Manifattura dei Tabacchi, del quartiere “Mastai” nonché la sistemazione attuale di Via Garibaldi. Con Roma capitale poi fu aperta la passeggiata del Gianicolo, i ponti Palatino, Garibaldi e Mazzini ed il monumentale Ministero della Pubblica Istruzione. Furono realizzati anche i muraglioni e il Lungotevere per la protezione dalle inondazioni. I muraglioni apportarono sicuramente una maggiore sicurezza e un aspetto più monumentale, al prezzo però della distruzione dei luoghi più caratteristici che si trovavano sulla riva del fiume.

Grazie al parziale isolamento al di là del Tevere e all’ambiente multiculturale fin dal tempo dell’antica Roma, gli abitanti di Trastevere, chiamati trasteverini, venivano a formare quasi una popolazione a sé stante: popolani di nota tenacia, fierezza e genuinità. Inoltre, le donne erano considerate molto belle, con occhi e capelli molto scuri e dai bei lineamenti.

Nel rione di Trastevere è nato Alberto Sordi, in una casa demolita ricordata in una targa commemorativa in via San Cosimato. Sempre a Trastevere in Viale Glorioso Sergio Leone visse gli anni dell’infanzia e della gioventù ai piedi della scalinata che dal Gianicolo scende verso Trastevere. Una targa con una sua citazione è affissa sul palazzo dove visse: “Il mio modo di vedere le cose talvolta è ingenuo, un po’ infantile, ma sincero. Come i bambini della scalinata di Viale Glorioso”

Passeggiare tra i numerosi vicoli e vicoletti del quartiere è un’esperienza che non delude mai. Inoltre da Trastevere si possono raggiungere a piedi o con i mezzi numerose altre zone caratteristiche di Roma come: Largo Argentina, Il Ghetto, L’isola Tiberina, Gianicolo e La Fontana dell’Acqua Paola detta  “il Fontanone”, Orto Botanico, Circo Massimo e tanti altri.